In vista dell’estate e delle ferie ci si inizia a domandare quanto sia sicuro volare. Date le restrizioni sui viaggi intercontinentali, gli aerei più utilizzati saranno gli Airbus A320 e i Boeing 737: i classici velivoli a corridoio singolo con all’interno fino a 186-189 sedili.
Il sistema di aereazione a bordo è stato pensato per far circolare aria al 50% presa da fuori (pressurizzata, processata nell’impianto di riscaldamento e filtrata) e al 50% da dentro (filtrata per 20-30 volte all’ora). Quello che respiriamo in alta quota cambia ogni 2-3 minuti. L’aria che arriva dall’alto — all’altezza delle cappelliere — scorre verso il basso a circa un metro al secondo: secondo gli esperti evita che le particelle contagiose possano andare liberamente in giro in cabina. L’aria viene poi catturata da altri filtri posti sul pavimento. Una metà viene trattenuta, filtrata e poi pompata di nuovo all’interno della cabina, mentre l’altra viene espulsa.
Quando un viaggiatore starnutisce o tossisce senza la mascherina può mandare le sue particelle infette fino a 4,39 metri di distanza (circa cinque file avanti e indietro del veivolo), contrariamente se ciò avviene con la mascherina la dispersione delle goccioline è contenuta (fino alle due file davanti e dietro). Ma il rischio di esposizione è sempre elevato in questo momento, infatti l’Università del Kansas calcola che se venisse lasciato vuoto il posto centrale, delle file da tre, l’esposizione al contagio da coronavirus potrebbe diminuire dal 23% al 57%.
Inizia ad essere tangibile l’attenzione anche da parte delle compagnie aeree verso il mondo UVC per andare ad integrare i Led UVC all’interno dei sistemi di trattamento aria e garantire così ai propri passeggeri e dipendenti maggiore sicurezza. Siamo fiduciosi anche che questa attenzione possa migliorare molto la qualità dei nostri viaggi.